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Leishmaniosi canina: quali sono i sintomi iniziali?

Come capire se il tuo cane ha la Leishmaniosi attraverso i segnali che dà il suo corpo.

5 Minuti

La Leishmaniosi è una malattia parassitaria cronica, che può avere conseguenze molto gravi sul sistema immunitario del tuo cane fino al punto di portarlo addirittura alla morte. Purtroppo, non è così facile da individuare poiché i suoi segni clinici possono comparire dopo molto tempo che il cane è stato infettato dal parassita, per questo motivo è essenziale ricordare l’importanza della prevenzione e di una diagnosi precoce, specialmente se vivi con il tuo cane in una zona a rischio.

Che cos’è e da cosa è causata la Leishmaniosi?

Come abbiamo appena detto, la Leishmaniosi canina (Lcan) è una patologia infettiva che in Italia è provocata prevalentemente da un protozoo chiamato Leishmania infantum, trasmesso dalla puntura di un pappatacio (o flebotomo). Questi piccoli insetti che si nutrono di sangue rendono la malattia facilmente trasmissibile, specialmente durante la stagione estiva in cui sono più numerosi. Infatti, il contagio avviene quando un pappatacio, pungendo un animale infetto, assume anche il protozoo Leishmania, che per gran parte del suo ciclo vitale rimane all’interno dell’intestino del flebotomo. Una volta che il protozoo acquisisce la sua forma “infettante” è pronto ad essere nuovamente trasferito, attraverso un’altra puntura, ad un nuovo ospite definitivo (che sia un cane o qualsiasi altro animale, essere umano compreso). Il contagio, dunque, non è diretto da cane a cane o da cane a uomo, ma passa sempre attraverso la puntura dell’insetto portatore di Leishmania.

Quali sono i sintomi iniziali nel cane di avvenuta infezione da Leishmania?

Prima di concentrarci sui sintomi, dobbiamo fare una premessa importante che riguarda lo sviluppo di questa patologia nel cane. Quando si parla di Leishmaniosi, dobbiamo differenziare 4 stadi clinici:

  • Cane esposto: cane clinicamente sano nei quali i test diagnostici risultano negativi (il parassita non risulta presente all’interno dell’organismo) ma in cui si hanno le evidenze di anticorpi specifici (seppur in basse misure). Solitamente si tratta di un cane che abita o ha abitato in una zona infestata da pappataci;
  • Cane infetto: cane nel quale è riscontrabile la presenza del protozoo e di anticorpi specifici, eventualmente anche di alcuni segni clinici. In questo tipo di soggetti è consigliato il monitoraggio serrato dell’aumento degli anticorpi per capire se l’infezione sta progredendo verso lo stadio della malattia;
  • Cane malato: un cane malato è un soggetto infetto che mostra segni clinici indicativi di Leishmaniosi, oppure anche un cane infetto senza sintomi clinici ma che mostra alterazioni degli esami ematologici e delle urine correlate alla presenza dell’infezione. In questo caso il numero di anticorpi varia da medio ad elevato;
  • Cane malato con quadro clinico grave: cane infetto da L. infantum può essere definito malato con quadro clinico grave se una volta sottoposto a trattamenti terapeutici non dà segni di remissione o cade in recidive, se è affetto da nefropatia proteinurica, insufficienza renale cronica, malattie oculari e articolari gravi o altre malattie concomitanti, di natura infettiva, parassitaria, neoplastica, endocrina o dismetabolica.

Ciò fa capire che nei cani (e in generale in tutti i mammiferi), l’infezione può essere sia asintomatica, che evolvere in malattia sintomatica in modo molto evidente. Proprio per questo consigliamo di non aspettare la comparsa dei sintomi della Leishmaniosi (che vedremo fra poco), ma di effettuare controlli regolari che possano mettere in evidenza anche solo l’avvenuto contagio, pur in assenza di segni clinici. L’individuazione precoce dell’infezione non solo aiuta a prevenire stadi patologici più gravi, ma è anche uno strumento per tenere a bada la diffusione della malattia.

In ogni caso, fra i sintomi precoci (sebbene molto variabili) possiamo individuare:

  • Lenta e costante perdita di peso;
  • Eccessiva stanchezza e apatia;
  • Primi sintomi cutanei (aree alopeciche attorno a occhi e naso);
  • Dolore alla palpazione renale.

Come si manifesta clinicamente la Leishmaniosi nei cani?

Lo spettro patologico della Leishmaniosi canina è molto ampio è dà vita a diverse forme cliniche che dipendono principalmente dal parassita responsabile dell’infezione ma anche dalla singola risposta immunitaria del cane. Il periodo di incubazione della malattia va da 2 fino a 15 mesi (ma, come abbiamo detto prima, i sintomi potrebbero anche non manifestarsi mai).

Questi sono i principali gruppi di sintomi clinici della Leishmaniosi nel cane:

  • Sintomi renali: l’insufficienza renale cronica è considerata la principale manifestazione clinica della Leishmaniosi canina che spesso porta allo sviluppo di patologie come glomerulonefrite e nefrite tubulointerstiziale;
  • Sintomi cutanei: le lesioni cutanee sono i secondi segni clinici più comuni, oltre ad essere i più visibili. Possono comprendere vari tipi di dermatite tra cui desquamative, ulcerose, pustolose, papulose o nodulari, presenti specialmente nelle aree del naso, degli occhi e della bocca e nelle aree più glabre. Altri sintomi cutanei sono anche alopecia, depigmentazione, ipercheratosi, onicogrifosi (crescita incontrollata delle unghie), ulcere e noduli.
  • Sintomi oculari: è assai comune che la Leishmaniosi colpisce gli occhi del cane provocando congiuntivite, cheratocongiuntivite, blefarite o uveite;
  • Sintomi sistemici: i sintomi sistemici sono segnali non specifici che però possono presentarsi in un cane affetto da Leishmaniosi. Ad esempio, uno molto comune è la linfoadenopatia (ingrossamento dei linfonodi), l’aumento del volume della milza e del fegato, ma spesso si presentano anche anoressia, letargia, affaticamento.
bulldog francese con dermatite
I sintomi cutanei e oculari sono quelli più evidenti in caso di Leishmaniosi

Come si cura la Leishmaniosi nei cani?

La terapia per la Leishmaniosi canina dipende molto dallo stadio clinico del cane. Prima di scegliere la cura, dunque, il veterinario deve sempre eseguire un esame clinico dell’animale ed eseguire accertamenti di laboratorio per arrivare ad una diagnosi certa. Solitamente, il protocollo terapeutico si divide in questo modo:

  • Cane esposto: non va trattato farmacologicamente ma controllato dopo 8 - 16 settimane per verificare la risposta sierologica e parassitologica;
  • Cane infetto: deve essere trattato farmacologicamente se l’evidenza del parassita è associata a sieropositività. In assenza di quest’ultima, il soggetto non va trattato ma solo monitorato clinicamente e sierologicamente ogni 8 - 16 settimane, per almeno un anno.
  • Cane malato: deve essere trattato con farmaci anti-Leishmania e in più è consigliabile eseguire ulteriori esami di laboratorio e screening per verificare l'esigenza di eventuali terapie collaterali.
  • Cane malato con quadro clinico grave: deve essere trattato con farmaci anti-Leishmania e con terapie di supporto suggerite dal quadro clinico del paziente.
  • Cane refrattario al trattamento: in questo caso, le azioni da compiere sono verificare che non si tratti di “falsa positività”, rivalutare le alterazioni clinico-patologiche del cane; escludere altre patologie parassitarie; rivalutare il protocollo terapeutico (dosi, tempi, correttezza e conformità di somministrazione), valutare l’utilizzo di un protocollo terapeutico alternativo;
  • Cane con recidive frequenti e/o premature: valgono le stesse indicazioni per un cane refrattario al trattamento.

La risposta clinica di un cane varia dal suo stato clinico-patologico di partenza. Solitamente, si iniziano a notare i primi miglioramenti già dopo 1 solo mese di terapia, anche se in alcuni casi potrebbero volerci molte più settimane. Purtroppo, i cani con insufficienza renale hanno un tasso di recupero più basso rispetto a quelli senza compromissione renale. In ultimo, è importante ricordare che tutti i farmaci anti-Leishmania possono portare alla remissione dei segni clinici nel cane (in modo temporaneo o permanente), ma nessuno è in grado di eliminare l'infezione, per questo è fondamentale effettuare controlli semestrali o annuali.

Come prevenire la Leishmaniosi nel cane?

Per prevenire efficacemente la Leishmaniosi canina, è importante seguire le linee guida di una corretta profilassi antiparassitaria che prevede:

  • L’utilizzo di soluzioni repellenti come spray, fiale spot-on o collari anti-puntura;
  • La somministrazione del vaccino contro la Leishmaniosi (anche se in questo caso sarebbe meglio parlare di immunostimolante, in quanto il vaccino non protegge il cane dall’infezione ma attiva una risposta immunitaria maggiore dopo l’eventuale puntura);
  • Limitare l’esposizione del cane al parassita (farlo dormire in casa e non all’aperto, evitare le zone infestate, utilizzare le zanzariere);
  • Se il cane vive in aree esposte al parassita, sottoporre il cane a esami sierologici periodici;

Ti ricordiamo, infine, che la prevenzione e il controllo della Leishmaniosi sono importanti proprio per la sua alta contagiosità. La malattia, infatti, può essere veicolata dai flebotomi sia da cane a cane, sia da cane a uomo. Una corretta prevenzione consente di evitare di intraprendere protocolli terapeutici complessi e costosi, ma soprattutto di tenere a bada l’epidemiologia della Leishmaniosi canina.

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